Surbo è un comune pugliese della provincia di Lecce, con una popolazione di n. 14.517 abitanti, a 5 Km dal capoluogo. Negli anni settanta nasce il quartiere di Giorgilorio che, da un semplice agglomerato di case, negli anni novanta assiste ad un significativo sviluppo urbanistico che favorisce la nascita di nuovi esercizi commerciali.
Secondo lo studioso Giovanni Alessio, il toponimo Surbo deriverebbe dal greco bizantino Soùrbon, ad indicare la sorba, il frutto del sorbo che dovette essere pianta selvatica comune e diffusa nel territorio del paese: ad avvalorare questa tesi le origini greche dei monaci di Cerrate e di San Giorgio. Altre tesi, che non trovano, però, validi fondamenti, fanno derivare tale denominazione dal latino SUB URBE o SUBURBIUM, ‘sobborgo’, con riferimento a Lecce, alla quale era collegata, nell’antichità, da una galleria sotterranea.
Surbo fa parte del Gruppo di azione locale Valle della Cupa e del Parco del Negroamaro.
Si trovano cenni del paese in un diploma del re normanno Tancredi, risalente al XII secolo: dapprima feudo degli Orsini del Balzo, principi di Taranto e conti leccesi, viene acquisito dal regio demanio nella seconda metà del Quattrocento per poi passare sotto la giurisdizione dei sindaci del capoluogo provinciale. Successivamente, nel periodo del governo spagnolo, il paese viene assegnato alla nobile famiglia dei Pepe, proprietari fino alla metà del XVIII secolo, per poi passare nei possedimenti dei Severino: sul portale d'ingresso del palazzo baronale, di cui rimane solo un balcone sorretto da mensole con figure apotropaiche, si può ancora osservare lo stemma delle due famiglie (Pepe – Severino). Ultimo feudatario fu Giuseppe Romano di Brindisi, fino all’inizio dell’Ottocento, quando venne decretata la fine del sistema feudale con le riforme napoleoniche. Annessa al Regno d’Italia, al termine del restaurato dominio borbonico, Surbo
partecipa attivamente alle vicende nazionali ed internazionali della seconda metà dell’Ottocento e del Novecento.